Primitivo

Il Primitivo è un vitigno a bacca nera diffuso in buona parte del sud Italia e tipico della regione Puglia, in particolare del Salento e della provincia di Taranto. Il nome Primitivo non deriva dalle antiche origini del vitigno, ma dalla maturazione precoce delle sue uve. Molto interessante la sua corrispondenza genetica con il vitigno californiano Zinfandel, uno fra i più conosciuti ed apprezzati al mondo, confermata da studi dell’Università di Davis in California che assimilano entrambi i vitigni alla Vitis vinifera, specie di antica origine europea. Il vitigno Primitivo è legato geneticamente anche ad altre due specie presenti in Dalmazia, il Plavina ed il Plavac Mali, questo ne giustificherebbe la provenienza dalla sponda balcanica del Mare Adriatico. Il Primitivo è oggi una delle varietà a bacca nera più coltivate d’Italia con oltre 12000 ettari di superficie vitata, in calo rispetto agli ultimi vent’anni con l’intento di migliorarne la qualità. La varietà, sino agli anni 90, anche grazie alle sue doti di produttività agricola, ma anche colore, intensità e corpo che le uve sono in grado di trasmettere al vino, veniva considerata come ottima per il taglio di prodotti “più pregiati”, sino a raggiungere nelle zone di origine superfici coltivate che sfioravano i 20000 ettari. Oggi, per fortuna, la tendenza si è ampiamente ridimensionata a favore della qualità del prodotto finale, il vino ricavato dal vitigno Primitivo, grazie alle moderne tecniche di vinificazione, ha decisamente conquistato la sua fetta di mercato ed il grande pubblico sia in Italia che all’estero. Il vino prodotto dalle uve di Primitivo è di colore intenso, caldo e persistente al palato, dotato di tannini delicati, fruttato e leggermente floreale, l’affinamento gli aggiunge note speziate. Le denominazioni più conosciute sono quelle di Primitivo di Manduria Dolce Naturale DOCG, ma anche Primitivo di Manduria DOC, Gioia del Colle DOC, Gravina DOC ed altre fra Puglia, Basilicata e Campania.

Vitigno Primitivo

Storia

Il vitigno Primitivo ha certamente origini molto antiche, probabilmente arrivato in Italia con gli Illiri dalle aree balcaniche attraverso il Mare Adriatico. Sono probabilmente i greci a diffonderlo nel sud Italia durante la colonizzazione della Magna Grecia intorno al VI secolo a.C. Il primi documenti ufficiali che menzionano il vitigno risalgono alla seconda metà del 1700, ad opera di un religioso di Gioia del Colle, Francesco Filippo Indellicati, che notando la maturazione precoce del vitigno, che allora si chiamava Zagarese, lo catalogò con il nome di Primitivo, dal latino “primitivus”, che significa appunto precoce. A partire dal XIX secolo, il vitigno si diffonde in gran parte della Puglia, soprattutto nelle aree del Salento, trovando a Manduria, in provincia di Taranto, la sua zona di elezione.

Diffusione

Il vitigno Primitivo è diffuso un buona parte del sud Italia, la Puglia è la regione sicuramente più vocata, ma la diffusione si estende ben oltre, in Campania troviamo alcune DOC importanti come Falerno del Massico e Cilento, come in Basilicata, dove abbiamo il Matera DOC. Importante la diffusione nel Salento, molto noto quello di Manduria nella provincia di Taranto, il vitigno è coltivato anche più a nord, nel comune di Gioia del Colle con la DOC omonima. La varietà è ampiamente diffusa in piccola parte anche oltre le regioni citate, in Abruzzo, ad esempio, in Sardegna, nel Lazio ed altre ancora.

La diffusione oltre il confine nazionale, se non consideriamo il vitigno come Zinfandel e la sua presenza massiccia in California, è sicuramente limitata.

Il vitigno in sintesi

Categoria Tipico
Origine Centro-Sud Italia, Puglia
Colore Bacca nera
Superficie vitata in Italia 12000 ha (ettari) circa
Diffusione in Italia Puglia, Campania, Basilicata ed altre regioni

Registro Nazionale delle Varietà di Vite: Scheda Ampelografica del vitigno Primitivo

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V.1.0.22