Il terroir

Terroir è un termine francese per molti ancora sconosciuto, forse ricorda una delle tante espressioni snob di chi vuole ostentare le sue conoscenze in argomento di vino, nulla di tutto questo, probabilmente è uno dei concetti più significativi che riguardano l’enologia in generale. Difficile da tradurre e forse persino inutile, infatti non ha parole equivalenti o alternative che ne migliorino la comprensione. La parola “terroir” riassume in se tutti i fattori davvero rilevanti che hanno a che fare con un vino e la sua tipicità, in particolare il suo contesto geo-climatico, il suolo ed il lavoro dell’uomo che lo ha generato, un insieme di elementi imprescindibili che insieme rendono il vino unico e irripetibile.

Il contesto geo-climatico

Un insieme di fattori climatici e geomorfologici assai complessi da descrivere in modo semplice ed efficace, questi sono definiti come clima, altitudine e pendenza, tutto ciò naturalmente riferito ad uno specifico territorio o comunque una zona circoscritta.

Il clima, meglio dire microclima, è qualcosa di più specifico e riferito ad un’area in particolare, che tenga in considerazione parametri importanti come le temperature e la piovosità media o la ventilazione, in sostanza tutto ciò in grado di influire sulla maturazione delle uve o condizionare in qualche modo la buona riuscita del raccolto. Un vigneto coltivato in un’area specifica, una conca assolata, nei pressi di un fiume o di un lago, addirittura al mare, avrà di volta in volta condizioni climatiche differenti che incideranno in qualche modo sulla crescita e sulla maturazione delle uve. Le minacce climatiche, sempre più frequenti ed estreme, influiranno anch’esse sulla produzione, temporali violenti ed improvvisi, grandine, gelate etc.

L’altitudine è un altro fattore determinante, infatti un vitigno coltivato in quota non avrà mai le stesse caratteristiche di uno cresciuto a livello del mare, sbalzi di temperatura fra estate ed inverno o addirittura fra notte e giorno influiranno certamente sulle sue qualità finali delle uve e dunque su quelle del vino che ne deriverà.

In ultimo la pendenza come ulteriore fattore rilevante, questo determina spesso la bontà di un vigneto rispetto ad un’altro. In un terreno situato in pendenza l’acqua piovana scorrerà a valle più facilmente evitando ristagni indesiderati, se disposta verso sud la vigna avrà inoltre una migliore esposizione quotidiana alla luce solare. I terreni collinari hanno di norma composizioni differenti rispetto a quelli in pianura, certamente più poveri di nutrimenti e dunque più adatti alla coltivazione della vite.

Il suolo

Quell’insieme di componenti da cui il vitigno trae nutrimento vitale, in questo caso forse meglio parlare di sottosuolo, è infatti la parte più profonda del suolo che influenza maggiormente le colture. Le tipologie di sottosuolo più diffuse sono: Argilloso, Calcareo o Argilloso-Calcareo, Marnoso (di antica derivazione marina o oceanica), Scistoso e Granitico (di antica derivazione montagnosa), Sabbioso e Ciottoloso (di antica derivazione marina o fluviale), Gessoso, Basaltico, Vulcanico etc. All’interno di una stessa regione vinicola sono spesso presenti diverse tipologie di suolo che si alternano o addirittura si mescolano fra loro, questo a dimostrazione che il concetto di terroir è talvolta complesso e non sempre facile da cogliere.

TIPI DI SUOLO TIPI DI VINO
Argilloso Vini grassi e tannici
Calcareo Vini eleganti, acidi e fini
Scistoso Vini minerali e longilinei
Granitico Vini morbidi e armoniosi
Marnoso Vini potenti
Vulcanico Vini profondi e lunghi al palato

Considerato che la vite preferisce i suoli poveri, di solito i migliori vini nascono da terreni meno fertili ed irrigui, tende a sviluppare apparati radicali più lunghi e profondi per connettersi meglio con il sottosuolo e trarne il nutrimento necessario per una buona concentrazione di zuccheri.

Il lavoro dell’uomo

Senza il lavoro dell’uomo non c’è terroir, anzi di solito non nasce e non cresce nulla, solo l’uomo è in grado di sviluppare e valorizzare le doti naturali di un territorio con le sue capacità e la grande esperienza maturate nel tempo, questo vale naturalmente per la coltivazione della vigna, per la produzione del vino e per qualsiasi altra cosa decidiamo di considerare.

In base agli altri fattori in gioco, clima e suolo, l’uomo sceglie le uve migliori trovando il modo di farle rendere al meglio, sceglie il metodo di allevamento, la cura del vigneto, il momento migliore per la vendemmia etc. Il lavoro dell’uomo rimodella e lavora i terreni a suo piacimento, li tratta con composti in grado di fertilizzarli o eliminare malattie e parassiti, li utilizza insomma sempre nel rispetto e nella considerazione che meritano. Sono un bellissimo esempio i terrazzamenti strappati alla montagna grazie ai quali è possibile coltivare la vite ma non solo, in Italia ce ne sono di veramente belli in Valtellina, nelle Cinque Terre, in Costiera Amalfitana etc.

Il vino nasce dunque dall’interpretazione dell’uomo di un particolare terroir, che ne valorizza le caratteristiche più importanti come clima e suolo, la storia, la tradizione e la tipicità della regione etc.

V.1.0.22