Picolit

Il Picolit è un vitigno a bacca bianca autoctono del Friuli-Venezia Giulia e noto per la qualità ed il prestigio dell’omonimo vino passito. Il vitigno è presente esclusivamente nelle zone collinari del Friuli orientale, in particolare nelle province di Udine e Gorizia. Il nome del Picolit dipende probabilmente dalla dimensione “piccola” degli acini, o dalle poche bacche prodotte nel grappolo, in alternativa potrebbe derivare dalla parola friulana “Picol” o “Pecol”, ma esistono anche numerose altre teorie in proposito. A causa di un difetto conosciuto come “acinellatira”, dovuto ad una anomalia floreale tipica e congenita della specie, il vitigno produce uno sviluppo non ottimale dell’acino, che rimane piccolo e separato dagli altri, con il conseguente calo di produttività della pianta. Per ovviare al problema si coltiva spesso il Picolit in vicinanza con altri vitigni simili per favorirne l’impollinazione naturale. Questa particolarità fa si che, a maturazione completa, il Picolit sia di gusto dolce e gradevole, caratteristica che si riflette naturalmente anche al vino. Dal vitigno Picolit, vinificato in purezza, ha origine un vino dolce, ma esiste anche in versione secca, colore dal giallo carico all’ambrato, di grande eleganza, profumi intensi e complessi, con note floreali e frutta matura, ottima struttura e corpo. Da pochi anni è stata istituita una denominazione dedicata completamente al vitigno, la Colli Orientali del Friuli Picolit DOCG. Le uve sono presenti in mix anche in altre fra DOC ed IGT, come ad esempio Collio Goroziano DOC ed altre.

Vitigno Picolit

Storia

Il vitigno Picolit ha una lunga storia, anche se non si conoscono le esatte origini, si sa per certo che è presente in Friuli fin da epoca romana. Già citato dal Goldoni nelle sue opere, la vera diffusione del vino Picolit avviene a partire dal XVIII secolo, quando il conte Fabio Asquini decide di coltivarne diffusamente le uve nelle sue tenute di Fagagna, zona collinare vicino ad Udine, per poi farlo conoscere, prima a Venezia, poi in tutte le capitali d’Europa. Il successo del Picolit è notevole, ma a partire dall’800 cade inspiegabilmente nell’oblio e non se ne parla più per sino alla fine del secolo. La fillossera, che colpisce il Friuli nel 1888, rischia inoltre di farlo estinguere insieme a diversi altri vitigni locali. La coltivazione di Picolit viene per fortuna recuperata nuovamente agli inizi del 1900, per arrivare sino a noi con la resilienza e l’orgoglio tipiche del popolo friulano.

Diffusione

Oggi il vitigno Picolit è diffuso principalmente nelle zone più orientali del nord Italia, in particolare fra province di Udine e Gorizia, dove trova per tradizione una solida collocazione all’interno del panorama vitivinicolo locale. La zona più importante, per vocazione e tradizione storica, è quella di Rosazzo, nei Colli Orientali del Friuli, in provincia di Udine, dove ha origine anche la DOCG del Picolit. Oggi la diffusione del vitigno Picolit al di fuori delle zone di origine è sicuramente minima, esistono piccole produzioni anche all’estero, nello specifico in Slovenia, dove il vitigno è presente in mix con altre uve in diversi vini locali.

Il vitigno in sintesi

Categoria Autoctono
Origine Nord-Est Italia, Friuli-Venezia Giulia
Colore Bacca bianca
Superficie vitata in Italia 130 ha (ettari) circa
Diffusione in Italia Friuli-Venezia Giulia

Registro Nazionale delle Varietà di Vite: Scheda Ampelografica del vitigno Picolit

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V.1.0.22